MODALITA’ DI PREPARAZIONE AGLI ESAMI
Prima di effettuare un prelievo di sangue è molto importante fare attenzione ad alcuni piccoli accorgimenti. Fattori come il digiuno, la dieta, l’assunzione di farmaci, l’esercizio fisico, la postura del fisico, possono in misura diversa influenzare la buona riuscita dell’analisi.
Vi è accordo unanime sull’opportunità che il paziente si presenti al prelievo a digiuno da almeno 8 – 12 ore. In questo periodo possono essere assunte solo modiche quantità di acqua e devono essere assolutamente escluse bevande zuccherate, alcolici, caffè, fumo.
Queste sostanze infatti possono rendere inaccurate o addirittura impossibile le quasi totalità delle determinazioni ematochimiche.
Nei giorni che precedono il prelievo la dieta dovrebbe essere quanto più possibile abituale, evitando brusche variazioni dell’apporto calorico sia in eccesso che in difetto.
In seguito alla riduzione drastica dell’apporto calorico (300/600 calorie/die), infatti, si è riscontrata una diminuzione del volume plasmatico del 30%.
Questa alterazione induce rapidi cambiamenti nel sangue che le analisi rivelano. La dieta deve essere abituale anche qualitativamente ovvero con un apporto di carboidrati, proteine e grassi che segua la normale dieta personale.
Esistono numerosi studi riguardanti l’effetto dei farmaci sui test di laboratorio. Le interferenze possono manifestarsi direttamente o indirettamente a livello analitico.
Nel primo caso esse non sono sempre e completamente prevedibili nella loro entità per un’ampia serie di variabili individuali che determinano l’assorbimento, il metabolismo e l’eliminazione del farmaco.
Non di tutti i farmaci in commercio sono sufficientemente noti gli effetti collaterali, né vengono analizzate e indicate le eventuali interferenze a livello analitico.
La più corretta preparazione del paziente agli esami ematochimici dovrebbe prevedere la mancanza assoluta e più prolungata possibile di qualsiasi trattamento farmacologico.
Questa norma deve essere rispettata senza eccezioni in caso di screening o di profili metabolici in persone sane e in soggetti asintomatici.
Le variazioni delle attività enzimatiche e di alcuni analiti provenienti dalla muscolatura scheletrica in seguito all’esercizio fisico intensivo e protratto sono fenomeni attesi e in genere da evitarsi immediatamente prima del prelievo o nelle 8 – 12 ore che lo precedono.
Questa norma deve essere assolutamente osservata in caso di analisi delle urine per la determinazione della clearance della creatinina.
Nel passaggio dalla posizione supina a quella eretta si modificano il volume plasmatico, la concentrazione degli elementi figurati del sangue e di alcuni analiti quali ad esempio il calcio (3,43%), il magnesio, il fosforo, la bilirubina, le proteine totali, il ferro (10,93%), i trigliceridi (18,5%), il colesterolo, l’ LDL (34%) e le transaminasi (34%).
La risposta individuale ai cambi posturali è assai variabile, probabilmente in rapporto al volume della massa plasmatica, al tasso proteico totale, alle situazioni attuali del tono vascolare e della entità della risposta endocrina.
I dati riferiti suggeriscono l’opportunità che la preparazione del paziente prima del prelievo venga quanto più possibile standardizzata al fine di rendere possibile il corretto confronto fra i dati relativi di un paziente ricoverato (verosimilmente ottenuti da prelievi in posizione supina) e quelli relativi allo stesso paziente, ma ambulatoriale, con prelievi eseguiti “a sedere”.
È stata quindi proposta come raccomandazione la posizione “a sedere” per almeno 15 minuti prima di effettuare i prelievi sia nei pazienti ambulatoriali che nei pazienti ospedalizzati, quando possibile.
Nei pazienti mantenuti in tali condizioni (15 minuti a sedere) le variazioni percentuali medie della concentrazione di molti analiti si sono dimostrate intermedie tra quelli che si verificano nel cambio tra le due situazioni posturali estreme (eretta e supina).
Viene effettuato il mercoledì e il venerdì; sia per il così detto minicarico di glucosio o GCT (tre prelievi: alle 08.00, alle 09.00, alle 10.00) sia per la curva con il carico standard o OGTT (sei prelievi: alle 08.00, alle 08.30, alle 09.00, alle 9,30, alle 10.00, alle 11,00).
È opportuno che il paziente si presenti a digiuno (minimo 8 ore, ma non oltre 12 ore); con il prelievo basale verrà effettuato un test rapido per conoscere il valore glicemico basale.
Se questo non supererà i 150 mg/dl di glucosio, si potrà procedere alla prova da carico, con inizio alle ore 08.00. Il paziente durante la prova dovrà stare seduto.
Il prelievo, in questo caso, viene effettuato dopo due ore esatte dal pasto: verrà chiesto al paziente di fare un’abbondante colazione in grado di simulare l’apporto calorico di un pranzo in modo da eseguire il prelievo non oltre le 11.00.
In questo caso è fondamentale che al momento dell’effettuazione del tampone il paziente non abbia assunto antibiotici da almeno una settimana.
Inoltre, per il tampone faringeo si consiglia uno sciacquo del cavo orale con acqua. Per il tampone vaginale non è prescritta alcuna forma di igiene intima di preparazione all’esame.
È opportuno che la/il paziente provveda a un’accurata igiene intima della parte interessata prima dell’effettuazione del tampone.
In questo caso è consigliato effettuare lo striscio a circa 8 giorni dal termine del flusso mestruale senza praticare alcuna lavanda interna.
Si raccomanda di non sottoporsi a visita ginecologica prima dell’effettuazione dello striscio e di evitare rapporti sessuali nelle 24h precedenti l’effettuazione dello stesso.
Di seguito si richiamano alcune regole generali da osservare per una corretta raccolta dei campioni biologici:
Con le indagini batteriologiche si ricercano in modo accurato gli agenti responsabili delle infezioni, identificandoli e determinando la sensibilità agli antibiotici.
Perché la risposta sia significativa, il microbiologo deve ricevere dei campioni prelevati seguendo i criteri di seguito richiamati:
1) la raccolta dei campioni deve avvenire prima dell’inizio della terapia antibiotica; gli antibiotici interferiscono con la crescita microbica e influiscono sull’esito dei test di laboratorio, per cui, se il paziente è sottoposto a trattamento antibiotico e non è possibile interromperlo, è necessario avvisare il laboratorio;
2) la raccolta deve essere effettuata sterilmente, evitando ogni contaminazione esogena ed endogena, perché il microbiologo non è in grado di distinguere, se non in casi particolari, se i microrganismi isolati sono i responsabili dell’infezione, oppure rappresentano una flora contaminante.
Inoltre, la flora residente di alcuni distretti corporei può inquinare il materiale al momento della sua emissione o durante il prelievo, (ad esempio per l’escreato ciò avviene a opera della flora oro faringea nella fase dell’espettorazione, per l’urina avviene a opera della flora cutanea al momento del prelievo). In tutte queste situazioni è difficile chiarire con sicurezza il significato eziologico dei microrganismi isolati;
3) l’invio e il trasporto dei campioni deve avvenire in tempi e modi che non alterino le caratteristiche microbiologiche del materiale prelevato. La prolungata conservazione può causare la morte dei batteri meno resistenti, oppure alcune specie possono moltiplicarsi a spese di altre.
Vengono di seguito riportate alcune norme generali da osservare nell’invio dei campioni di materiali biologici al laboratorio:
1) i campioni devono essere raccolti correttamente secondo le modalità di prelievo stabilite dal laboratorio e riportate in questa guida;
2) il campione deve essere identificato in modo sicuro con etichette adesive riportanti nome e cognome, data di nascita ed esame richiesto. Tutte queste informazioni sono indispensabili per una corretta esecuzione dell’esame microbiologico e per una adeguata risposta;
3) la conservazione del campione prelevato, ma solamente nei casi in cui sia proprio impossibile l’invio immediato, deve avvenire secondo le indicazioni fornite nella presente guida;
4) i campioni devono essere consegnati negli orari di accettazione del laboratorio e cioè dalle ore 7.30 alle ore 10.00 dal lunedì al venerdì e il sabato dalle 7.30 alle 9.30. In generale, previo parere del medico curante, raccogliere il materiale in esame solo dopo avere interrotto l’eventuale terapia antibiotica o la terapia antimicotica da almeno 7-10 giorni.
L’esame colturale delle urine per la diagnosi eziologica di infezione delle vie urinarie è l’esame più frequentemente richiesto; i risultati sono quantitativi ed è essenziale una corretta procedura di raccolta delle urine per avere risultati affidabili.
Normalmente sterili o transitoriamente colonizzate da un piccolo numero di batteri, le urine possono essere inquinate da microrganismi presenti a livello uretrale o nell’area periuretrale che possono determinare risultati falsamente positivi.
La valutazione della batteriuria è quantitativa e la significatività del dato varia in funzione del tipo di prelievo e del tipo di paziente (ad esempio: sintomatico oppure asintomatico).
L’urina può essere un terreno di coltura per i microrganismi per cui vanno evitati campioni in cui prelievo e/o conservazione, non corretti, possono avere permesso una sovracrescita batterica.
Non sono accettabili per esame colturale raccolte urine delle 24 ore, così come non sono accettabili più di un esame colturale urine nell’arco delle 24 h.
Le urine mantenute a temperatura ambiente favoriscono la crescita sia dei germi patogeni che dei contaminanti.
Modalità di prelievo: acquistare in farmacia un contenitore sterile in plastica, a bocca larga, con tappo a vite. Il contenitore è sterile e non deve essere assolutamente aperto prima dell’uso.
Adulti
Raccogliere un campione delle prime urine del mattino o di urine con stasi in vescica da almeno 3 ore. Le urine della prima minzione del mattino sono da preferirsi, in quanto presentano una carica batterica più elevata, dovuta alla permanenza delle urine in vescica durante la notte.
Sesso femminile
Sesso maschile
Neonati
Raccogliere un campione delle prime urine del mattino, secondo il seguente procedimento:
Per le urine da catetere a permanenza:
Per le urine da cateterizzazione vescicale:
raccogliere l’urina direttamente nel contenitore sterile.
Data la frequenza di infezioni delle vie urinarie, conseguenti a questa pratica, il suo impiego andrebbe limitato a casi molto particolari (es. impossibilità di evitare la contaminazione del campione mediante altre tecniche di raccolta, pazienti incapaci di collaborare, problemi di valutazione di basse cariche microbiche);
non sono idonee per indagini microbiologiche le urine raccolte dalla sacca connessa al catetere permanente o da uridom.
Per la ricerca di Trichomonas vaginalis, Chlamydia trachomatis, Mycoplasma hominis, Ureaplasma urealyticum raccogliere solo il primo getto delle urine del mattino.
Terapie antibiotiche e chemioterapiche possono influire sull’esito dell’esame e vanno segnalate in accettazione.
Eseguire l’urinocoltura dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.
Il materiale ottimale per le ricerche microbiologiche sono le feci diarroiche, cioè quelle emesse dal paziente durante la fase acuta della malattia.
Il tampone rettale non è in generale un materiale accettabile per le colture, se non nel caso di bambini molto piccoli o di pazienti non collaboranti; è preferibile contattare il laboratorio prima di inviare un tampone.
Il materiale fecale, inoltre, deve essere raccolto evitando la contaminazione con urina. Terapie antibiotiche e chemioterapiche possono influire sull’esito dell’esame e vanno segnalate in accettazione.
Eseguire l’esame colturale delle feci dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni. È consigliabile effettuare la raccolta il giorno stesso della consegna del campione.
In caso di consegna tardiva è necessario conservarlo in frigorifero a 2-8°C al massimo per 24 ore.
Acquistare in farmacia il contenitore sterile fornito di cucchiaino di raccolta fissato sulla parte interna del tappo a vite.
Raccogliere un campione di feci secondo il seguente procedimento:
NON È NECESSARIO RIEMPIRE IL CONTENITORE FINO ALL’ORLO.
Per la ricerca di patogeni enterici e di parassiti inviare al laboratorio 3 campioni prelevati in giorni differenti, comunque entro e non oltre 7-10 giorni.
Un solo campione di feci per parassiti ed enteropatogeni non è sufficiente per una diagnosi d’esclusione. Per escludere lo stato di portatore di microrganismi enteropatogeni sono richieste tre colture consecutive negative.
Alcuni protozoi intestinali compaiono ciclicamente nelle feci e la serie di tre campioni è considerata il minimo per un esame adeguato.
Non è corretto inviare campioni diversi raccolti lo stesso giorno. Il campione di feci deve essere raccolto in quantità adeguata, circa 20 gr (l’equivalente di una noce); quantità di feci inferiori possono rendere falsamente negativo l’esame.
Molte sostanze e alcuni farmaci interferiscono con il ritrovamento di protozoi intestinali: olio di vaselina, bario, bismuto, antibiotici, antimalarici e farmaci antidiarroici non assorbibili.
Per procedere alla richiesta dell’esame parassitologico il paziente non deve avere assunto queste sostanze da almeno una settimana.
Nei giorni precedenti la raccolta evitare esami radiologici con impiego di bario.
In caso di stipsi provocare l’evacuazione con supposta di glicerina.
Evitare l’uso di purganti.
Raccogliere un campione di feci secondo il seguente procedimento:
NON È NECESSARIO RIEMPIRE IL CONTENITORE FINO ALL’ORLO
La ricerca delle uova di Enterobius vermicularis viene eseguita tramite scotch test. L’Enterobius vermicularis deposita periodicamente le uova a livello perianale, durante la notte quando il paziente dorme.
Il campionamento ottimale sarà pertanto effettuato prima di evacuare l’intestino e prima di qualsiasi manovra di pulizia personale.
Ritirare in laboratorio il vetrino portaoggetti per l’esecuzione del test. Prestare molta attenzione durante la raccolta del campione, poiché le uova sono appiccicose e molto infettive.
È consigliato l’uso di guanti protettivi.
Modalità di prelievo:
Conservazione: qualora il campione non possa essere consegnato rapidamente al laboratorio deve essere refrigerato a 2-8 °C.
Le larve di Enterobius vermicularis si deteriorano rapidamente al caldo.
Poiché la deposizione delle uova sulla cute perianale è intermittente possono essere necessari più campioni.
Acquistare in farmacia il contenitore sterile fornito di cucchiaino di raccolta fissato sulla parte interna del tappo a vite.
Raccogliere un campione di feci secondo il seguente procedimento:
NON È NECESSARIO RIEMPIRE IL CONTENITORE FINO ALL’ORLO.
Acquistare in farmacia il contenitore sterile fornito di cucchiaino di raccolta fissato sulla parte interna del tappo a vite.
Raccogliere il campione di feci secondo il seguente procedimento:
L’espettorato può non essere il materiale di scelta per determinare l’agente eziologico di polmonite batterica.
Emocolture e lavaggio bronco alveolare sono campioni che permettono maggiore accuratezza diagnostica.
Le secrezioni che provengono dalle basse vie aeree di pazienti infetti sono soggette a valutazione di idoneità. La presenza di numerosi leucociti in assenza di cellule epiteliali garantisce un campione rappresentativo e adeguato alla coltura.
La presenza di cellule epiteliali rappresenta una macroscopica contaminazione del campione da parte di flora di origine orofaringea.
Un’attenta informazione del paziente sulla modalità di raccolta del campione riduce notevolmente il numero dei campioni non idonei. È preferibile effettuare la raccolta del campione al mattino al risveglio, mentre NON sono accettabili campioni raccolti a più riprese.
Acquistare in farmacia il contenitore per la raccolta.
Raccogliere il campione secondo il seguente procedimento al mattino e a digiuno:
Ai soggetti incapaci di raccogliere l’espettorato per incapacità del riflesso della tosse o per secrezione bronchiale scarsa si consiglia di eseguire un aerosol con cloruro di sodio al 10% e acqua distillata.
In caso di consegna tardiva il materiale biologico deve essere conservato a 2-8 °C per al massimo per 2 ore. Attese superiori alle due ore possono rendere non attendibili i risultati dell’esame colturale.
La diagnosi eziologica di otite media batterica si ottiene su materiale proveniente dall’orecchio medio, in seguito a timpanocentesi o perforazione spontanea della membrana del timpano.
Eccetto quest’ultimo caso il tampone auricolare non permette la diagnosi di otite media batterica e può dare indicazioni fuorvianti.
Il tampone auricolare è utile anche nella diagnosi dell’otite esterna con manifestazione acuta localizzata o acuta diffusa con edema e iperemia della cute dell’orecchio esterno.
Il giorno del prelievo il paziente non deve aver pulito in alcun modo il condotto auricolare e non aver fatto uso di gocce endoauricolari almeno dalla sera prima.
Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.
Il tampone faringeo serve per diagnosticare le faringiti acute da Streptococchi ß-emolitici (15-30% di gruppo A, e 5-10% di gruppo C e G) e da altri batteri Gram +.
Per i neonati viene effettuata la ricerca dello Streptococco ß-emolitico di gruppo B al fine di valutare la colonizzazione alla nascita e l’utilità di una profilassi.
Per eseguire l’esame è necessario essere a digiuno e preferibilmente non aver eseguito operazioni di igiene orale (lavare i denti o uso di collutori orali).
Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.
Per eseguire l’esame è necessario non aver inalato spray o gocce di alcun tipo. Evitare di usare detergenti per lavare il viso.
Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.
Per eseguire l’esame è necessario non avere utilizzato gocce e colliri di alcun tipo. Evitare di usare detergenti per lavare il viso.
Eseguire l’esame colturale dopo almeno 7-10 giorni dal termine di terapie antibiotiche in corso, previo consenso del medico curante e salvo sue diverse indicazioni.
Non disinfettare la cute e non applicare pomate prima del prelievo.
Sospendere ogni terapia antimicrobica e antimicotica almeno 7-10 giorni prima del prelievo.
Modalità di prelievo:
Il materiale prelevato con tampone ed inserito nel terreno di trasporto può esser conservato a temperatura ambiente per 24 ore.
Sesso femminile:
Sesso maschile:
Modalità di prelievo:
Modalità di prelievo:
Raccolta urine tramite sacchetto di plastica adesivo
Raccogliere un campione delle prime urine del mattino, secondo il seguente procedimento:
N.B. La raccolta non deve essere fatta strizzando il pannolino. Se il bimbo non riesce a urinare, rimuovere il sacchetto dopo 60 minuti e ripetere la procedura, dopo aver ripetuto la detersione dei genitali e della cute.
Per questo tipo di esame è necessario che il paziente effettui una minzione e raccolga le urine in un contenitore sterile al momento dell’arrivo in laboratorio, previo accertamento della sua identità.
Non sono ammessi campioni di urina raccolti al di fuori del laboratorio. Per ulteriori informazioni, rivolgersi in accettazione.
Acquistare il recipiente di raccolta sterile in farmacia.
La raccolta delle urine delle 24 ore deve essere effettuata per i seguenti analisi:
Raccogliere le urine nel seguente modo:
Acquistare in farmacia un contenitore sterile per la raccolta delle urine.
La sera precedente l’esame, dopo le 23.00, non bere, non mangiare e non fumare.
La mattina dell’esame, alle ore 7.00 svuotare completamente la vescica e gettare queste urine. Successivamente bere 250 ml di acqua, evitare di bere altro, mangiare o fumare.
Alle ore 9.00 urinare direttamente nel contenitore e consegnarlo all’accettazione al momento del prelievo del sangue che va eseguito nella stessa mattinata nella quale vengono raccolte le urine.
Acquistare in farmacia un contenitore sterile per la raccolta delle urine.
Modalità di prelievo:
Conservare i contenitori chiusi, a temperatura ambiente (15-25°C ) lontano da fonti di calore e da fiamma. È consigliabile eseguire una raccolta di tre campioni in tre giorni consecutivi, numerando il contenitore (I, II, III) ed etichettandolo con nome e cognome.
ATTENZIONE! In caso di campione singolo il campione deve pervenire in laboratorio entro 2 ore dalla raccolta e non più tardi delle ore 10.
Il calcolo è un deposito urinario, compatto, di dimensione e consistenza di piccoli sassi, che si crea nelle vie urinarie a causa della precipitazione dei sali minerali presenti nelle urine.
Di solito è formato da sali di acido urico, calcio, fosfato di calcio o fosfato ammonio magnesiaco. Più raramente è composto da carbonato di calcio e cistina.
L’esame viene eseguito quando si sospetta la presenza di calcoli a livello dell’apparato urinario.
Acquistare in farmacia due contenitori sterili per la raccolta delle urine e delle garze sterili.
Per l’esame delle urine per calcoli renali è opportuno raccogliere un campione delle prime urine del mattino dopo un riposo notturno di almeno otto ore mediante l’emissione di un unico getto.
Se il paziente ha urinato durante la notte, le urine raccolte il mattino devono essere rimaste in vescica PER UN MINIMO DI QUATTRO ORE.
Modalità di prelievo:
Nel caso in cui i depositi siano di dimensioni molto ridotte, è possibile conferire in laboratorio anche solo il primo contenitore contenente le urine del mattino.
Si ricorda che, anche in questo caso, il campione deve essere conservato a una temperatura di +2-8 °C fino al conferimento in laboratorio.
La raccolta delle urine delle 24 ore acidificate deve essere effettuata per le seguenti analisi.
Elenco esami con raccolta urine 24 ore acidificate:
Acido 5-idrossiindolacetico
A partire dalle 48 ore precedenti l’inizio e per tutto il tempo di raccolta delle urine è necessario osservare una dieta priva dei seguenti alimenti: ananas, avocado, banane, kiwi, more, prugne rosse, melanzane, pomodori, frutta secca, caffè, tè, cioccolato.
Durante questo periodo si consiglia, previa consultazione del medico, di evitare l’assunzione di farmaci, in caso contrario, è opportuno comunicare il nome dei farmaci assunti al momento dell’esame.
Acido vanilmandelico
A partire dalle 48 ore precedenti l’inizio e per tutto il tempo di raccolta delle urine è necessario osservare una dieta priva dei seguenti alimenti: avocado, banane, kiwi, frutta secca, caffè, tè, cioccolato.
Durante questo periodo si consiglia, previa consultazione del medico, di evitare l’assunzione di farmaci, in caso contrario, è opportuno comunicare il nome dei farmaci assunti al momento dell’esame.
Acido omovanillico ,Dopamina urinaria ,Adrenalina-Noradrenalina urinaria, Metanefrine urinarie Normetanefrine urinarie
N.B. Le urine devono essere conservate in luogo fresco durante il periodo della raccolta.
Via Sferracavallo 122
90147 Palermo
Dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 10:45
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